Nel 1592 Francesco Bocchi pubblicò Sopra l’imagine miracolosa del-
la Santissima Nunziata di Fiorenza, opera che ebbe gran fortuna al-
l’epoca. Ai giorni nostri, nel dicembre 2016, ne ha scritto Thomas Frangen-
berg in The style of the divine hand: Francesco Bocchi on the “Santissima
Annunziata” (Lo stile della mano divina: Francesco Bocchi sulla Santissi-
ma Annunziata) (1). Nel saggio l’autore considera come il dotto critico fio-
rentino abbia qui esposto una sua teoria dell'immagine in parte derivata da
Aristotele (+ 322 a.C.), pur ammettendo la natura miracolosa del volto del-
l’affresco (dipinto da mano d’angelo secondo la tradizione). Esamina quin-
di le questioni relative alla paternità artistica, giungendo a singolari con-
clusioni.
La teoria sul bello e l’arte. Ma quale fu il pensiero di Aristotele sul
bello e l’arte? In poche righe, semplificando molto, si può dire che per il
filosofo greco una cosa è bella quando realizza pienamente il suo scopo.
Questo coincide con la sua forma che sale al rango di concetto e interessa
l’intelligenza. Ne consegue che quando un osservatore nell’oggetto d’arte
coglie sia la forma che la sua finalità grazie all’apporto dei sensi e della mente,
prova piacere e ottiene conoscenza.
Al riguardo Frangenberg ricorda che nel 1584, diversi anni prima di pub-
blicare Sopra l’imagine, Bocchi aveva espresso in nuce la sua teoria in una
lettera a Elena Morelli (v. nota 2). Trovandone interessante il testo, anche
per una più generale conoscenza della storia della religiosità fiorentina, la
trascriviamo e la traduciamo. Da notare come Bocchi meditasse a lungo il
valore del termine latino mos con significato principale di costume (2).
La lettera. “Nel corso dei miei impegni, che sono moltissimi, mi si avvi-
cinarono alcuni uomini insigni di gran finezza d’animo, i quali, sia per gli
La mano divina e Lo stiLe
(1) Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, Nº 79, 2016, pp. 131-148.
(2) Altre traduzioni di mos, secondo il dizionario Olivetti, possono essere 1) usanza, abitudine,
moda 2) moralità, buoni costumi, maniera di vivere onesta 3) malcostume, corruzione 4) carattere,
comportamento, condotta 5) volontà, desiderio, capriccio, arbitrio 6) legge, norma, regola, precetto.
ottimi studi che per l’ardente e mirabile pietà, mi chiesero che scrivessi in
lingua toscana la storia della SS. Annunziata celebrata così tanto a Firenze.
Essi desideravano una cosa grave, santa e così tanto ammirevole per gli
uomini da essere affidata alle lettere e da esser narrata adeguatamente, di
modo che con i divini prodigi essa salisse ad una ancora più grave dignità.
Si racconta che il pittore si sforzasse a lungo e molto di meditare in quale
maniera dovesse raffigurare il sentimento dell’animo nella muta immagi-
ne, e alla fine esprimere il volto ardente quasi vivo nella divina meditazio-
ne.
E naturalmente esso non è espresso con costume di umano lavoro, ma
con il soffio divino [margine: arte divina nel volto della Vergine], non tanto
nei colori, ma in quanto è formato mirabilmente dalla divina opera.
Esso influenza la mente e gli occhi di coloro che l’ammirano tanto che,
appena si ha la capacità di contemplare, rende necessario dimenticare la
terra e meditare sul cielo; a tal punto arde negli affetti divini, che ti penti e,
a tal punto ti prende, che tu sei rapito con leggerezza e senza difesa verso
Colui che ha creato il tutto.
Quel costume, se non erro, fece in essa immagine tanta divinità, dette alla
luce tanta dignità, e tanto nome santo le fece acquisire sulla terra, che la
gran menzione della cosa incide spesso nell’ottimo diritto; Cosimo de’ Me-
dici, uomo mirabile e grande, era abituato a dire come non si possa guarda-
re il volto meraviglioso e celeste senza un pio e sacro timore.
Queste cose io diffusi in tali lettere non nel tuo nome, ma nel mio; di esse
mi avresti spiegato le cose sentite se fossi stata a Firenze.
Ora invece, essendo tu presa dall’opera della campagna, prova semmai a
seguire la finalità, misura il peso del tuo ingegno, e così ti unirai alle tue
ottime riflessioni. Saluti. Firenze, III calende di ottobre (29 settembre) 1584
(3).
(3) In meis autem occupationibus, quae sunt permultae, adierunt ad me viri quidam animi mun-
ditia insignies, qui cum studiiis optimis, tum mira ardentes pietate petierunt, ut historiam Divae
Annuntiatae, quae colitur Florentiae tam valde, Tuscis verbis conscriberem.
Cupiunt illi rem gravem, sanctam, cunctisque mortalibus admirabilem mandari literis, divini-
sque prodigiis quemadmodum in tantam ascenderit dignitatem graviter, et commode enarrari.
Ferunt pictorem diu, multumque meditantem agitasse, quo nam pacto animi sensum in muta
imagine effingeret, divinaque cogitatione incensum tandem, vultum poene spirantem expressisse.
Et profecto mos ille non humano artificio, sed divino afflatu est expressus [margin: Mos divinus
in vultu virginis], nec coloribus tantum, sed divina ope mirabiliter formatus.
Hic animum, atque oculos intuentium ita afficit, ut simul atque spectandi facta est potestas, et
terram oblivisci, et coelum cogitare sit necesse: ita divinis amoribus incendit, ut tui te poeniteat,
atque adeo miserat, neglectisque levitatibus ad eum, qui cuncta creavit, rapiaris.
Mos ille, nisi fallor, tantum in ea imagine divinitatis iam effecit, tantum dignitatis peperit, tan-
tum in orbe terrarum sacri nominis comparavit; ut iure optimo quoties de re tanta mentio incideret,
solitus sit dicere Cosmus Medices, vir mirus, atque magnus, quod admirabilis facies, et coelestis
sine pio quodam horrore spectare numquam possit.
Haec non tuo, sed meo nomine his literis aspersi; de quibus mihi, si fuisses Florentiae, quid
sentires, explicasses.
Nunc vero ruri opus istitutum persequens utrum ad ipsum probes, tuis ingenii ponderibus expen-
des, et ad tuas optimas cogitationes aggregabis. Vale. Florentiae. III calend. Octob. MDLXXXIIII”.
Pausa invernale
Il costume e l’effetto psicologico. In un brano del saggio Frangen-
berg commenta (p. 136):
“Nella seconda parte del testo de l’Annunziata, le cui sezioni cruciali si
basano sulla poetica, l’autore presenta il termine costume come equiva-
lente all'ethos greco e al mos latino, osservando che sebbene lo stia usando
in applicazione delle arti visive, i suoi significati derivano dai suoi antichi
usi in discorsi retorici e imitazioni poetiche. Bocchi presenta il costume
come il nucleo della sua teoria sulla funzione delle immagini. Una delle
sfide supreme affrontate dall'artista visivo è quella di creare riflessi sulla
vita interiore di una persona in un'immagine del suo volto; ma è precisa-
mente la capacità dell'artista di rappresentare queste indicazioni esterne di
costume a garantire che le sue opere avranno un effetto psicologico sullo
spettatore ... Guardare la virtù raffigurata ispira la virtù; guardare la pietà
raffigurata ispira la pietà. Pertanto, le immagini che mostrano un buon co-
stume possono acquisire un effetto di purificazione. Bocchi offre una stra-
ordinaria rilettura della catarsi aristotelica.
... In linea con le interpretazioni della corrente aristotelica della metà del
XVI secolo, [Bocchi] sostiene che nella poesia la misericordia e la paura
purificano l'anima dai sentimenti contrari a esse. Allo stesso modo, le im-
magini sacre purificano l'anima dagli impulsi opposti come il vizio e l'erro-
re, riempiendola invece con il desiderio di santità e virtù” (4).
Paola Ircani Menichini, I febbraio 2020. Tutti i diritti riservati
(4) “In the second part of the Annunziata text, of which crucial sections are based on the Poetics,
he presents the terms costume as equivalent to the Greek ethos and the latin mos, observing that
althought he is using it in application to the visual arts, its significations derive from its ancient uses
in rethorical speach and poetic imitation. Bocchi presents costume as the core of his theory regar-
ding the function of images. One of the supreme challenges faced by visual artist is to create reflec-
tions of a person’s inner life in an image of that person’s face; but it is precisely the artist’s ability to
portray these external indications of costume which guarantee that his works will have a psychlogi-
cal effect on the viewer ... Looking at depicted virtue insipires virtue; looking at depicted piety insi-
pires piety. Thus, images displaying good costume may acquire a purging effect. Bocchi offers a
remarkable rereading of Aristotelian catharsis ... Bocchi, in line with interpretations of Aristotle
current in the middle of the XVI century, maintains that in poetry mercy and fear purge the soul of
feelings contrary to them. In like manner, sacred images purge the soul of opposing urges such as s
vice and error, filling it instead with the desidere for saintliness and virtue”.